resto al sud – cosa cambia?
Il fondo agevolativo Resto al Sud si arricchisce, ampliando la
platea dei potenziali proponenti.
Dall’8 dicembre 2019 il
provvedimento pubblicato, il 23 Novembre, sulla Gazzetta Ufficiala della
Repubblica Italia, diviene operativo.
Di seguito uno schema che
sintetizza la misura.
Schema di sintesi
fondo perduto à La
misura prevede la concessione di un contributo a fondo perduto pari al 35%
dell’investimento complessivo. La rimantenete parte – 65% dell’investimento
complessivo – è erogato sotto forma di finanziamento a tasso zero.
importo massimo
concedibile à 50.000 euro nel caso di impresa individuale o professionista
singolo – 200.000 euro, nel caso di società, o associazioni
professionali, composte da un massimo di 4 soggetti, tutti aventi singolarmente
le caratteristiche richieste dalla misura
soggetti
proponenti à persone fisiche, o professionisti, con età compresa
tra i 18 anni ed i 45 anni, che sono inoccupati, ovvero, nel caso di lavoratori
dipendenti che si impegnano a non avere un rapporto di lavoro a tempo
indeterminato per tutta la durata del finanziamento qualora la domanda venga accolta e che
risiedono, o si impegnano a risiedere, in una delle regioni del Sud Italia.
I soggetti proponenti non devono essere già titolari di
altra attività di impresa in esercizio, ovvero se professionisti, non risultare
titolari di partita iva, nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della
domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella per cui richiedono
le agevolazioni.
settori ammessi à I progetti imprenditoriali, ovvero professionali,
devono essere svolti nei settori industria, artigianato, trasformazione dei
prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi alle imprese ed
alle persone, turismo.
settori NON
ammessi à Sono escluse dal finanziamento le attività agricole ed il commercio.
spese
ammissibili à Sono ammissibili le spese per ristrutturazione o manutenzione
straordinaria degli immobli (max 30% dell’intero progetto d’investimento),
acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e programmi informatici e le
principali spese utili per l’avvio dell’attività (ad esempio: fitti dei
locali).
iva à L’iva deve essere versata dal proponente, ovvero dai proponenti, del
progetto.
restituzione à Il finanziamento concesso va restituito in 8 anni.
Potete contattare il nostro studio, per richiedere
informazioni aggiuntive, oppure, per valutare insieme il vostro progetto
imprenditoriale
studiovenosavolzone@gmail.com
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